venerdì 16 ottobre 2009

Cimitero Acattolico - ROMA





Il cimitero ospita perlopiù stranieri, di ogni nazionalità, razza, paese, lingua ed età: inglesi e tedeschi soprattutto, ma anche molti americani e scandinavi, russi, greci, persino qualche cinese.
Il cimitero mi ha colpito moltissimo non solo per i suoi fiori, ma è davvero ben curato! Infatti ci sono moltissime piante ed erba e vegetazione da ogni parte! La stradina che si avvicina alla Piramide (a formare un percorso tra l'erba) è ben definita anche se semplice. Tutto intorno cipressi, mirti, allori, rose e piante rampicanti!
E' davvero un posto unico, sembra un'oasi verde di tranquillità, speranza e gioia.
Devo dire che l'atmosfera ricorda moltissimo i cimiteri protestanti, le tombe sono a forma di croce celtica, le lapidi semplici e sporgenti, alcune piccole (come quella del figlio di Woodsworth), altre invece molto grandi.
Al primo impatto, nonostante l'ordine, mi sono sentita un pò sperduta..in effetti, tutte le volte che ho visitato un cimitero, c'era una pianta delle tombe principali..invece quì non c'è nulla. Io e il mio amico abbiamo dovuto girare un bel pò per scoprire una delle tombe che tenevo a vedere, cioè quella di Shelley. Essa infatti si trova tra le tombe in alto, ma ce ne sono talmente tante, che è quasi impossibile scovarne qualcuna in particolare senza conoscere il luogo. Anche il custode è sparito all'improvviso..ma alla fine ce l'abbiamo fatta! La tomba di Shelley si trova appoggiata orizzontalmente nell'erba. Appare rettangolare e molto grande. Shelley morì a soli 30 anni in una tempesta, amava rifugiarsi nella sua barca "a sentire le onde del mare"..ma proprio quel mare lo tradì..nella sua tomba, sulla quale erano appoggiate moltissime rose rosse e rosa, ci sono dei versi di Shakespeare: Nothing of him that doth fade, But doth suffer a sea-change Into something rich and strange, tratti appunto dalla "Tempesta". La leggenda dice che Shelley, morto di annegamento, fu trovato con il corpo gonfio e martoriato dall'acqua, ma il suo cuore, con cui tanto ha cantato l'amore nelle sue poesie, rimase perfettamente intatto. Per questo motivo, l'amico Edward Trelawny, sepolto accanto a lui, portò il suo cuore in Inghilterra, per "restituirlo" alla sua patria.
Sono rimasta per un bel pò a rimirare questa sua lapide, pensando alla sua poesia, all'amore per l'arte e la letteratura, e per l'Italia (ovviamente il mio amico mi guardava un pò male!!).
Un'altra tomba che mi aveva spinto alla visita del Cimitero era quella di John Keats.
Adoro Keats. Mi ha lasciato aperto il cuore fin da quando ero adolescente, ne ho scoperto e vissuto l'anima anche in un profondo e intenso viaggio in Grecia. Non posso descrivervi quello che suscitano in me le sue poesie..sono arte pura, essenza dell'anima. Alla tomba di Keats si accede attraverso una stradina appena segnata sull'erba, che porta alla Piramide di Caio Cestio..un grande prato, pieno di alberi, sembra per lo più il giardino di una villa. Molto curato, come dicevo, appena bagnato dalla pioggia invernale di Roma. Lungo la stradina qualche gatto ci seguiva..quel cimitero è pieno di gatti! Mi ha davvero ricordato la mia adolescenza e qualche vecchio film americano ;)
Infine la scorgo, la sua tomba. Keats era un farmacista, che si ammalò di tubercolosi durante il suo viaggio in Europa. Giunse a Roma molto malato, e quando sentì arrivare l'ora della fine, chiese al suo fedele amico Joseph Severn, di andare a vedere il luogo dove lo avrebbero sepolto. Keats fu molto felice del racconto dell'amico, che gli parlò di un luogo pieno di fiori, di alberi e di verde, dicendo che gli sembrava quasi di sentire i fiori crescergli tutto intorno. In realtà Keats era molto malato e febbricitante, delirava. Il suo desiderio fu che nella sua lapide venisse scritta una frase per lui molto importante: " qui giace colui il cui nome è stato scritto nell'acqua". E questa è la scritta che potrete leggere se andrete a visitare il cimitero. Keats ora è sepolto accanto alla tomba del suo amico Joseph, un pittore molto conosciuto, che aveva l'uso di dipingere e disegnare John nelle pose più assurde (tanto che lui spesso se ne lamentava!). Nel mezzo delle due tombe, ne sorge una piccina: è quella del figlio di Woodswort, nato in Italia, e morto pochi mesi dopo la nascita.
Infine, l'ultima tomba che avevo desiderio di vedere, era quella del figlio di Goethe: August. Goethe soggiornò diversi anni in Italia e soprattutto a Roma (in via del Corso c'è la sua casa!), e desiderò, una volta tornato in Germania, che il figlio vivesse la stessa esperienza. Amava così tanto Roma, che una volta, visitando il Cimitero Acattolico, scelse addirittura il posto dove essere sepolto! Ma fu il figlio a precederlo, e ad essere infine sepolto al suo posto.
Il cimitero ospita anche molti membri della Famiglia Andersen, Carlo Brjullov, Carlo Emilio Gadda, Antonio Gramsci, William Wetmore Story e molti altri.
Cosa posso dire..andateci! Se amate la letteratura inglese romantica, se amate le atmosfere davvero ricche di profondità e amore, ricchezza d'anim e gioia interiore..se amate l'arte e la volete riscoprire sentendo davvero i vostri amati poeti inglesi (e non solo!). Io mi sono informata, ho letto, ho risfogliato qualche vecchio libro, per capire le vite di questi "personaggi", e per ricordarli a modo mio nel cuore..devo dire che mi è servito. Quindi, se pensate di visitare questo stupendo luogo (che di cimitero ha ben poco!), vi consiglio di rispolverare il vostro inglese e i vostri studi, ne uscirete davvero molto più ricchi di prima!