tutto musei: Palazzo Paradiso a Ferrara

foto wikipedia

A Palazzo Paradiso sono stata moltissime volte perché il suo interno ospita la Biblioteca Ariostea, la più grande e fornita di Ferrara, e una grande sala studio silenziosa e pacifica. Chissà perché poi, quando si vive in una città, si pensa sempre di avere molto tempo per visitare tutto, e non sono mai andata oltre i corridoi delle aule per ammirare la Tomba di Ariosto.

Palazzo Paradiso si trova a pochi passi da via Mazzini, la principale via pedonale dei negozi, ed è un edificio che risale al 1300, conservandone ancora l'antico splendore. Nel 1500 fu la sede di tutte le facoltà dell'Università di Ferrara, mentre nel 1753 fu fondata la Biblioteca dedicata a Ludovico Ariosto. Come già detto la biblioteca esiste ancora oggi...

Subito dopo l'ingresso, se non amate troppo curiosare tra libri di varia natura, troverete una piccola rampa che vi porterà alla sezione per i ragazzi. Sulla destra c'è un grande scalone marmoreo (di Antonio Foschini, 1780), basterà salire le scale per arrivare al piano superiore, dove ci sono le aule studio. Qui dovrete lasciare le borse negli armadietti e potrete decidere se studiare immersi negli affreschi del 1500, oppure visitare il palazzo tra gli studenti.

Percorrendo i corridoi è tutto un guardare: i muri sono splendenti e conservano il loro aspetto medievale. L'ultimo corridoio sulla destra porta a una saletta (la sala Ariosto) dove c'è la tomba di Ludovico Ariosto. Le spoglie del poeta furono trasferite qui nel 1801, dalla chiesa di San Benedetto.

La tomba occupa tutta la parete sinistra ed è un capolavoro di Giovan Battista Aleotti: interamente di marmo, con delle colonne solenni e un busto centrale di Ariosto in alabastro. Durante la mia visita era presente una mostra temporanea dedicata a Michelangelo Antonioni, Leggere Antonioni, una sorta di omaggio all'artista nel centenario della sua nascita. La mostra comprende circa 60 volumi con immagini, locandine, critiche, fotografie e saggi.

Entrare a palazzo Paradiso è sicuramente un'esperienza affascinante. Tornando al piano terra, si può accedere al giardino esterno, oggi arredato da tavolini e sedie di plastica per studio e svago (accanto c'è un bar), ma anticamente sede del "giardino rinchiuso", cioè la zona esterna cui si affacciano le 4 facce del palazzo, e forse "luogo paradisiaco". Non si deve dimenticare infatti che il palazzo fu costruito durante la dominazione estense, come dimora signorile e residenza privata di Alberto V d'Este, su modello delle altre delizie ferraresi quali il Castello Estense, Palazzo Schifanoia e Palazzo di Belfiore. Palazzo Paradiso (paradixo) si trova in una zona diversa rispetto alle altre delizie ed era adibito a foresteria e luogo per ospitare uomini illustri. Il giardino oggi mostra anche due grandi cisterne per raccogliere l'acqua piovana in pietra, protette da pavimentazione a vetro.

Ma palazzo Paradiso (che non per nulla si chiama paradiso) conserva nella sua biblioteca delle raccolte librarie e manoscritti di rilievo: la propria Collezione Ariostea, una Collezione Savonaroliana, 1540 incunaboli, circa 10.000 cinquecentine, manoscritti ferraresi con codici, le collezioni Antonelli, il Fondo Antolini, il Fondo Statuti, la Raccolta degli autografi e le Nuove Accessioni. Il patrimonio antico è completato da una raccolta cartografica di 500 volumi, una raccolta iconografica di 13 volumi e 800 manoscritti della Deputazione di Storia Patria. La biblioteca possiede inoltre, di recente acquisizione, il Fondo Govoni.

Il bello di Palazzo Paradiso è che sei dentro a un pezzo di storia che ancora vive e si anima come allora, ma è comunque intriso di quella modernità che caratterizza i tempi di oggi. Un piccolo grande gioiello.