sabato 28 gennaio 2012

Ex ghetto di Lodz - Ex Campo di concentramento dei bambini (Polonia)

Quando sono stata a Lodz, ho scoperto per caso che, nei pressi del centro, esisteva una zona adibita a museo, chiamata dai locali "Ex campo di concentramento dei bambini". Mi sono subito incuriosita e ci sono andata, anche perché mi ero documentata parecchio sui luoghi dell'Olocausto prima di partire, ma di Lodz non avevo mai letto granché, a parte le notizie sul ghetto. Oggi, una zona piuttosto periferica di Lodz, ha un museo commemorativo e, a pochi chilometri, la sede dello smistamento, quella in cui arrivava il treno, per intenderci. Vi consiglio sicuramente una visita a Lodz, molti sono i voli economici per la Polonia, soprattutto della Easyjet. Forse è una località turistica meno gettonata, ma sicuramente valevole.


Il ghetto di Lodz è stato il secondo più importante della Polonia, solo successivo a quello di Varsavia. C'è da dire che Lodz è una città particolare. Molto povera anche oggi, che ha vissuto il boom economico con un affollamento generale di operai e manodopera industriale nel campo tessile, e di cui lascia tuttora le tracce. Al nostro arrivo, grandi palazzoni e fabbriche dismesse, completamente decadenti, circondavano entrambi i lati della strada principale e alcune erano talmente malmesse da fare quasi paura... al tempo della guerra, una zona della città fu chiusa e adibita a ghetto ebraico. Molti ebrei fatti arrivare sul posto, vennero introdotti nelle fabbriche e costretti a lavori disumani ma molto produttivi. Soltanto per questo, nonostante la numerose morti sul luogo di lavoro, il ghetto di Lodz fu l'ultimo a sopravvivere e ad essere smantellato. Nel frattempo però il campo di lavoro venne esteso non soltanto agli adulti ma anche ai bambini. I bambini, anche molto piccoli, furono costretti a lasciare la scuola e a lavorare. Lavorare nei campi di lavoro era l'unico modo per poter ottenere dei buoni (i soldi erano stati tutti ritirati) che potessero garantire un pasto di sopravvivenza. Molti bambini furono comunque prelevati e deportati, insieme agli anziani e a molte giovani donne, verso il campo di sterminio di Chelmno, e poi immediatamente uccisi. Molti bambini riuscirono comunque a nascondersi, ma durante il lavoro ne morirono tantissimi e una ex scuola era proprio riservata ai loro "alloggi". Oggi è stato conservato il cortile e alcuni edifici sono adibiti a museo. "Dateci i vostri bambini!" tuonavano i militari tedeschi agli ebrei del ghetto. Da qui e dal loro massacro (ne morirono oltre 5.000), forse, il ricordo nel nome.

Il museo presenta alcune stanze con reperti e testimonianze dell'atrocità che avveniva nel ghetto. Si entra da un cancello caratteristico, che dà verso una piazza con un monumento simbolico. Il cancello è ricoperto da filo spinato, e si apre verso un cortile ben tenuto di sassolini, dove c'è un altro piccolo monumento. Le sale si visitano in poco tempo e sono sicuramente da vedere. Tanti, troppi bambini, e oggetti, testimonianze, documenti, abiti...

Da qui parte una cancellata di mattoni rossi che arriva fino a un museo a cielo aperto, dove ci sono i binari e una locomotiva ricostruita a modello dell'originale, che è però ugualmente terribile. C'è un piccolo parcheggio a poca distanza, e si attraversa la zona a piedi, tra l'erba alta, i binari o una piccola stradina cementata. Anche qui ci sono due stanze adibite a museo (ma erano chiuse quando sono arrivata), ma c'è soprattutto la locomotiva, con due carrozze. Le carrozze sono di legno, ci si può entrare dentro e... forse riuscire un po' a immedesimarsi? Non so, non credo ci si riesca fino in fondo però entrarci fa venire lo stesso le lacrime agli occhi. Le finestre (cioè i buchi) erano circondate da filo spinato, e la carrozza aveva molte fessure, dalle quali la gente poteva forse vedere cosa "c'era fuori". Ma la cosa che più colpisce di quel luogo è la desolazione. L'aria si taglia con un coltello, ed è ferma. Immobile. Quando la respiri fa quasi tremare. Non è la stessa sensazione che ho provato ad Auschwitz, è un qualcosa di diverso. Sapere che vivevano principalmente bambini, ti fa rabbrividire in qualche modo di più. Ai bambini sterminati in zona è dedicato il Memoriale di Lodz.























Qui sotto, un video esemplificativo. Purtroppo non ricordo l'indirizzo del museo e neanche il nome polacco, ma si trova a circa 3-5 km dal centro di Lodz, e se chiedete a qualunque persona, vi saprà indicare dove si trova.