Palazzo Wilanow è un'antica residenza risalente al 1600 che si trova a Wilanow, un quartiere di Varsavia a pochi chilometri dal centro città. Il palazzo era la residenza estiva del re Giovanni III Sobieski, meglio conosciuto come il Leone di Lehistan.
Il palazzo, realizzato in meraviglioso stile barocco da Agostino Locci, fu ampliato e decorato da prestigiosi artisti e architetti dell'epoca, tra cui spicca l'italianissimo Michelangelo Palloni.
Nato come località estiva, fu quasi totalmente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e gran parte delle stanze sono state ricostruite su modello originale. La bellezza quindi, seppur patinata da un che di "nuovo" rimane assolutamente impressa nell'edificio, che ad oggi è uno dei monumenti culturali più importanti della Polonia.
Il palazzo si trova dentro una corte e il parcheggio è leggermente sacrificato, quindi dovrete o andarci con un mezzo o armarvi di pazienza per trovarne uno. Il costo dell'ingresso è alquanto ridicolo (circa 2 ero per cotanta bellezza). L'ampio giardino ben tenuto e la brillantezza dei colori, caratterizzano l'abbraccio che comunica questa bellissima opera, che sembra inglobarti e ti affascina anche da fuori. I toni del giallo brillante, del bianco e del verde sono perfettamente inseriti nel paesaggio dello splendido giardino, il parco Wilanow, oggi luogo prorompente di cultura musicale ed artistica contemporanea.
Il palazzo è enorme, quindi vi ci vorrà circa mezza giornata per girarlo tutto, e poi ogni stanza è un piccolo gioiello, resterete totalmente incantati. Il cancello d'ingresso è assolutamente l'originale.
Chi ha già visitato un palazzo in Polonia, potrà già avere in mente la sontuosa bellezza che li caratterizza. Moltissime stanze, ognuna adibita a luogo diverso, anche perché negli anni seguenti alla morte del re, le proprietà cambiarono e ogni interno fu modificato e adattato alle esigenze del tempo. Convivono quindi diversi stili architettonici, il barocco, il neoclassico, con un occhio verso l'oriente.
Gli artisti che si occuparono dell'arredo interno erano di diversa nazionalità e il loro essere eclettici ha portato a rendere il palazzo una vera bomboniera. Anticamente molti dipinti di artisti illustri di tutto il mondo abbellivano le pareti (Raffaello, Rembrandt, Anthony van Dick, Guido Reni, Strozzi, per farne qualche esempio), le camere brillavano di arredi preziosi, di ori e argenti, tende e baldacchini di seta persiana. Oggi ne rimane qualche esempio, anche se gran parte del patrimonio sottratto dai tedeschi è comunque stato restituito. Nel 1700 gli arredi si arricchiscono del gusto italiano di Giuseppe Rossi, che colora alcune stanze in trompe olei e stucchi.
Tutte le stanze sono bellissime, nessuna esclusa. Tra quelle più significative senz'altro la Grande Sala Rossa, inizialmente di tre stanze oggi ampia sala adibita ad ospitare la collezione dei dipinti stranieri.
La stanza da letto del re, con il baldacchino del re rivestito in tessuto di origine turca e risalente alla battaglia di Vienna del 1683. L'anticamera della regina, con rivestimenti originali e meravigliosi dipinti nel soffitto. La stanza della regina è forse la più splendente dell'intero palazzo, decoratissima e molto femminile, con tessuti genovesi.
Gli ambienti sono suddivisi in due piani, per un totale di 33 stanze. Naturalmente non riesco a darne l'idea, è uno di quei luoghi davvero difficili da descrivere. Spero che le foto riescano ad esprimere più di me la sua bellezza.
Usciti dal palazzo non vi resterà che visitare il parco, enorme, con il suo significativo giardino delle rose, che si trova di fronte alla facciata posteriore. La zona più bella è il padiglione cinese, situato in un edificio nel giardino inglese della zona nord.
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