domenica 10 maggio 2009

Museo del Risorgimento e della Resistenza - Ferrara


Il Museo del Risorgimento e della Resistenza si trova lungo Corso Ercole d'Este I, la antica "Via degli Angeli" di Ferrara. La strada è molto caratteristica, con sassetti al centro e un piccolo marciapiede ai lati e porta direttamente alla zona del centro storico, in prossimità del Castello Estense.

Devo dire che non sono appassionata di questo genere di Musei, ma in occasione del weekend dedicato alle Giornate del Patrimonio, ci ho fatto una scappata. 


Il Museo è accessibile a piedi dal centro, in bus e in auto, previo parcheggio lungo il viale vicino.
L'ingresso dà su un piccolo giardino, che sembra quasi una corte. Subito sulla sinistra si può notare un vecchio cannone, e lungo il vialetto diversi busti di combattenti.
Noi non abbiamo pagato e non so neanche dire quanto costava il biglietto, ma comunque non credo molto. 
All'ingresso ci accoglie una bionda signorina che ci rifila biglietti e una piccola guida. Meno male, visto che negli altri musei ferraresi visitati poco prima non c'era nessuna disponibilità di guide cartacee nè audio. 
La prima piccola saletta che si apre davanti a noi (più una stanza per la verità) è ricca di quadretti appesi ai muri con pubblicità e locandine patriottiche, diverse vetrine con indumenti di patrioti e generali, casacche, giacche ufficiali, guanti, cappelli, divise estive e invernali, stendardi, bandiere, monete. In altre vetrine erano presenti diverse armi, dalle bombe a mano risalenti al 1850, alle carabine, fucili, pugnali, spade, sciabole, proiettili. La seconda sala in particolare ospita numerose testimonianze della Compagnia dei Bersaglieri del Po durante il Risorgimento, della quale hanno fatto parte numerosi ferraresi. Le vetrine presentano cimeli di questi ragazzi, fotografie, riproduzioni di stampe, reperti della fortezza austriaca di Ferrara e anche divise garibaldine.
Al centro di entrambe le sale, sopra dei banchetti, sono disposti degli annuari e delle raccolte di giornali e stampe di propaganda numerate per anno. Ho visto diverse copie del "Resto del Carlino" dell'inizio dello scorso secolo (ma anche di fine 800) e del "Corriere della Sera". Devo dire che le ho trovate molto interessanti, ma vista la quantità, ci vorrebbero delle ore per poterli sfogliare tutti..sono davvero delle testimonianze importanti sulla guerra, sulle perdite umane, vi sono dati e fotografie inequivocabili.
L'ultima sala è quella della "Resistenza". In questa troviamo più che altro delle armi, divise e cimeli di eserciti successivi all'Unità d'Italia, fino alla Seconda Guerra Mondiale (1919-1945). Anche quì molte armi e se ne nota la differenza con le precedenti, soprattutto per le bombe a mano. Anche gli abiti sono diversi, affiancati a diverse fotografie dell'epoca, dove sono presenti anche delle donne. Numerose sono le bandiere presenti nelle vetrine, di rilievo soprattutto quelle della Repubblica Cispadana e della Compagnia dei Bersaglieri del Po. Diversi i reperti interessanti in questa sala, devo dire che mi ha colpita molto di più, sia per la grandezza che per la quantità di oggetti. Oltre a questi, anche molti libri, scritti da partigiani e perfino una divisa di un comandante partigiano cucita con diversi tipi di stoffa di divise di altra nazionalità.
Anche qui, al centro, c'erano diversi annuari e giornali dell'epoca, tutti catalogati e accuratamente rivestiti pagina per pagina a formare dei grandi libri. 
Devo dire che ce ne siamo dovuti andare velocemente, visto che stava per chiudere..le stanzette sono solo 3 e non troppo grandi, ma siamo stati dentro più di un'ora..per me ancora troppo poco. Di conseguenza mi è dispiaciuto molto. Anche se, come detto non sono un'appassionata, la storia mi affascina da sempre, e in un luogo come questo essa non può che prorompere e lasciare il segno in un'atmosfera che non so descrivere a parole. Uscendo ho fatto delle foto agli esterni (all'interno è vietato)..e ho sentito dei ragazzi che si lamentavano del Museo. Io credo che questo tipo di Musei vada visitato con la consapevolezza di quello che è. Sicuramente lo consiglio. Anche se non credo che sia per tutti..spero di aver fatto incuriosire qualcuno con la mia opinione, perchè a mio avviso la storia è da conoscere, ognuno di noi dovrebbe farlo, in un modo o nell'altro, perchè l'unico modo che si ha per capire la storia del presente è di conoscere, per quanto si può, quella del passato.