domenica 10 maggio 2009

Casa di Ludovico Ariosto - Ferrara


La casa di Ludovico Ariosto si trova in Via Ariosto, esattamente a metà strada. Essa fu acquistata dal poeta nel 1526, ma egli la occupò soltanto nel 1529 e ci visse gli ultimi quattro anni della sua vita, componendo sei nuovi canti della terza edizione dell'Orlando Fuorioso. Questa fu data alle stampe nel 1532 e un anno dopo Ariosto morì nella sua casa, e ancora oggi è sepolto alla Biblioteca Ariostea di Ferrara.


La casa si trova poco vicino al centro di Ferrara, diciamo circa 10 minuti a piedi. Si distingue dalle altre case poichè esternamente è costruita con mattoncini rossi, tipici delle antiche residenze ferraresi. Il grande portone di ingresso, presenta ai lati due panchine di marmo, incassate a uguale altezza nel muro. E' inoltre presente un iscrizione, che recita: "parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus", che significa: "la casa è piccola, ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro". 
L'ingresso della casa è piuttosto luminoso, e al nostro arrivo, ci accoglie una signora dicendoci di firmare il libro delle visite e di scrivere la nostra città.



Il piano terra presenta diverse stanze, tutte spoglie. Infatti, dopo la morte del poeta e dei suoi eredi, la casa fu acquisita dal Comune, che adibisce periodicamente il piano terra a mostre temporanee di artisti contemporanei. In tutte le quattro sale infatti erano esposti dipinti di Fabbriano, noto artista ferrarese (tra l'altro era anche presente là!!).
La prima stanza sulla sinistra era lo studio di Ariosto, la seconda, comunicante con questa, era la sala da pranzo, e quella di fronte la cucina. Lo si capisce perchè in questa era presente un grande camino.

Dal piano terra si accede anche al giardino. Il giardino non è molto grande, ma curato. Sul muro a destra è presente un'iscrizione in latino e lì accanto un piccolo pozzo. Subito dopo, un piccolo porticato, separa questa zona da un'altro giardino, più "selvaggio", con faggi enormi e anzianotti. Ariosto amava molto il suo giardino. Infatti, quando si liberavano dei lotti, lui coprava subito dei pezzi di terra in più, fino ad arrivare a quasi mezzo chilometro di lunghezza! Una volta che la casa divenne del comune, il giardino venne "accorciato" (che peccato, sarebbe stato bello percorrerlo tutto in lunghezza!!).

Al piano di sopra si accede tramite un'ampia scalinata a elle, con lo scorrimano in ferro battuto. La stanza che ci appare davanti agli occhi è enorme! Ariosto la usava per i suoi incontri e banchetti importanti, quando aveva degli ospiti. E' chiamata infatti "Sala Nobile". Anche qui c'erano diversi quadri dell'artista Fabbriano, e da notare il soffitto di legno a cassettoni lavorati, tipico del 1500.
Dalla sala si accede alle camere da letto, quella subito a sinistra è la stanza dell'Ariosto e quella di fronte sulla destra è la stanza di suo figlio Virginio.
Finalmente in queste due stanze troviamo qualcosa appartenuto al poeta! Nella sua stanza è infatti presente un tavolo di legno ottagonale a tre piedi, un armadio di legno del 1500, una coppia di sedie di legno, un busto raffigurante Ariosto di autore ignoto e una sedia che sembra "regale", che lui usava nello studio. Wow che emozione, aveva il bracciolo di destra interamente mangiato dalle tarme e consumato.

Nella stanza di Virginio erano presenti molte vetrinette contenenti cimeli.
In una c'era una collezione di medaglie che lo rappresentano, tra cui una rinvenuta nella sua tomba nel 1801. Essa si trovava proprio sotto la sua testa. Inoltre era presente una reliquia: una falange di un dito, incastonata in un libro! 
Tra le altre cose, c'erano diversi libri dell'Orlando Furioso, tra cui l'edizione illustrata da Gustave Doré nel 1881. Poi un libro di marmo con scolpito il suo volto e il suo calamaio, molto particolare, con un putto portafortuna.
L'ultima vetrina, la più interessante devo dire, racchiudeva il libro delle visite al Museo, fin dal 1700!! Tra i personaggi noti, la firma autografa di Giuseppe Verdi, Vittorio Emanuele III, Elsa Morante, Alberto Moravia e Umberto Saba. Che emozione! Sapere che molti artisti che amo hanno visitato la stessa casa...

Tutte le finestre delle due stanze si affacciano al giardino, e hanno le sbarre di ferro.
Devo dire che la casa, nonostante sia piccolina e poco ricca, ha suscitato in me molte emozioni, forse perchè amo l'arte e la letteratura fuori misura, ma è davvero un bel gioiellino: fa capire la personalità del poeta e il suo stile di vita. Consiglio una visita, anche se si ha poco tempo (è davvero piccola!), perché ne vale davvero la pena! L'ingresso è gratuito.