Il Castello si trova un pò fuori dal centro di Lienz. Ci si arriva facilmente con l'auto, la strada è però tutta in salita, quindi se andate con altri mezzi ricordatevelo!
Spesso chi percorre la San Candido-Lienz in bicicletta si ritrova a non avere ancora abbastanza energia per questa faticosa salita! C'è anche una stradina per pedoni, quindi se volete farvi una camminata a piedi, è possibile. Io comunque consiglio l'auto. Una volta arrivati c'è un piccolo parcheggio gratuito. Quando sono stata io non c'era molta gente, quindi abbiamo parcheggiato subito. All'esterno c'è un piccolo parco con laghetto. Sul laghetto tralascio le impressioni, perchè era solo acqua sporca, ma magari sono arrivata in un non felice periodo.
Dalla strada il Castello offre un bello spettacolo, si vede in alto e domina la cittadina. Anche dall'esterno appare carino, un tipico Castello di queste zone. Purtroppo sono partita disinformata. Pensavo infatti di esplorare una residenza, in realtà il castello ospita il museo della città, con una raccolta di quadri dei più importanti artisti moderni della zona, tra cui il noto Albin Egger Lienz.
L'entrata si presenta con degli scalini larghi, sulla destra c'è un piccolo ristorantino. Siamo arrivati all'ora di pranzo quindi ci sarebbe piaciuto assaggiare qualcosa del posto! Ma le ragazze, gentilissime, non parlavano un'acca di italiano nè di inglese, e comunque il posto non era un vero e proprio ristorante, ma più un baretto, dove da mangiare c'erano solo dolci. Il posto è anche carino, una bella terrazza, anche se per la vista preferisco di gran lunga le valli del tirolo italiano. Insomma, con un buco nello stomaco ci avviamo all'ingresso, dove un cartello a caratteri cubitali dice che alle 14.00 ci sarà visita con guida in italiano! Wow, che fortuna (strano). Infatti mi pareva, la cassiera (che non parla pure lei un'acca di italiano e inglese!) ci dice che le visite sono solo in tedesco. Pazienza! Entriamo, pagando ben 8,50, senza riduzioni possibili. All'entrata c'è subito la parte interna del caffè e poi si sale attraverso delle scale alle stanze. Il castello ha diversi piani, internamente è tutto di legno, scricchiola! Le stanze sono ampie e spoglie. Conservano soltanto quadri. L'arte mi piace, ma purtroppo non ho apprezzato molto questa mostra permanente. Gli autori sono tutti tirolesi della zona, con ampio spazio lasciato ad Albin Egger, che non conoscevo e sono stata contenta di vedere qualche sua opera, ma non l'ho trovato esaltante. Il resto è una raccolta di innovazioni pittoriche, sopratutto femminili, tutte dei primi 900 e oltre, fino a circa la metà del secolo. Le stanze sono tante, i quadri altrettanto, ma quelli che ho ritenuto validi ben pochi purtroppo. Faceva molto caldo, le finestre erano sigillate, e con tutto quel legno e quelle luci la visita è stata molto stancante. Sicuramente le sale più belle sono la piccola Cappella che si può notare a metà percorso (non ha quadri!) interamente affrescata da pittori del 1500, e la Sala dei Cavalieri, che però presenta molti quadri anche davanti ai dipinti sui muri!
La parte più interessante di tutta la visita è la Torre. Ci si può salire attraverso degli alti gradini di legno, a fine percorso. La salita è fattibile, un pò faticosa e tremendamente scricchiolante, ma fattibile: porta a diversi piani, fino alla cima che ha delle finestre basse e aperte, senza alcuna protezione. Inoltre ce n'è una grande quanto una porta, coperta da un grosso vetro, che lascia intravedere un bellissimo spettacolo sulla valle e sul fiume. Naturalmente per chi soffre di vertigini non è l'ideale, ma c'è uno scorrimano su cui potersi tenere per vedere meglio il panorama. La vista è bella dalla parte del fiume, dall'altra insomma, come ho già detto preferisco le valli italiane. All'uscita è presente un'altra saletta con una piccola mostra permanente sui pipistrelli e spazi interattivi per i bambini, e il bookshop, con prezzi esorbitanti, e nulla di che da comprare, a parte dei libricini favolosi con ricette tipiche tirolesi della zona (che naturalmente ho comprato..).