lunedì 11 maggio 2009

Museo della Farmacia - Bressanone (BZ)


Il Museo della Farmacia di Bressanone è stato una piacevole scoperta. Si trova proprio in centro storico, accanto all'entrata della più antica farmacia di Bressanone, lungo una strada pedonale. Sono partita pensando a questo museo, lo volevo vedere a tutti i costi, quindi mi sono preoccupata prima di leggere gli orari di apertura, che sono molto limitati, quindi fateci attenzione!

Forse sono di parte, forse la farmacia fa troppo parte della mia vita per rendermi obbiettiva, ma se amate i musei, siete dei farmacisti o lo state diventando..io vi consiglio sicuramente di fare una piccola visita a questo luogo un po' magico.



Il museo è stato istituito nel 2002, 400 anni dopo la fondazione della Farmacia Civica. Inizialmente era stata fatta solo una mostra temporanea, che ottenne moltissimo successo. Il Comune pensò quindi di creare una collezione permanente con un Museo Specialistico. Anticamente, nelle stanze che ospitano il museo, viveva la famiglia proprietaria della Farmacia Civica (i Peer), che si è tramandata da generazione in generazione nel tempo. Le stanze sono in legno, con travi in legno al soffitto, tre sole stanze, ma veramente ricche di storia. L'ingresso prevede due piani di scale, ma è possibile anche prendere l'ascensore.
Una vetrata di vetro ci separa da una calorosa signora tirolese, che parla poco italiano, ma è molto simpatica e gentile. Il biglietto costa solo 3,50, veramente poco per tanta bellezza!
Dopo la cassa, sulla sinistra si presenta subito una grande vetrata piena di bottigliette piene di polveri, liquidi, compresse e pillole..le bottiglie sono mescolate, ma si vede che sono antiche..la vetrata nell'insieme è molto affascinante!

Antica Farmacia Peer

Poi si arriva alla stanza più grande e già mi perdo: alcuni oggetti si trovano dietro delle vetrinette uniche, alcuni scaffali presentano cassetti in cui sono custodite preziosità risalenti anche all'800, poi è presente una grande vetrata, e diversi cassettoni che contengono erbe e minerali di vario genere.
Mi fiondo subito sulla vetrina con i cassetti, tirando fuori i piccoli cassetti si può leggere, in italiano e tedesco, la spiegazione di ciò che contiene il cassetto sottostante. Rimango affascinata dagli strumenti di preparazione di una volta, così diversi da quelli di adesso: mortai di rame e di acciaio con apposito pestello, attrezzature per creare pillole rotonde, cartine d'argento e d'oro per il rivestimento di compresse, siringhe di vetro di varie dimensioni, attrezzature per creare capsule, veramente diverse da quelle attuali (ma come facevano?!), ma anche attrezzi per polverizzare, come martelli e piccole seghe. Mi incantano le supposte e gli ovuli di una volta, i contenitori in metallo (a differenza degli odierni in pvc), anche le forme erano più grosse e diverse dalle attuali. Gli scaffali successivi mostravano invece attrezzature ed esempi di medicinali dei primi novecento fino a metà secolo, già più attuali e che conoscevo, ma sempre affascinanti. La lunga vetrata invece mostrava attrezzature più antiche, addirittura una ricetta del 1800, scritta a mano dal medico e ben conservata, con tutti gli ingredienti della preparazione che avrebbe dovuto fare a mano il farmacista (altri tempi!), il foglio era ingiallito e meno burocratico, ma ha lasciato il segno!

una vetrina di attrezzi e crogioli

Poi dei microscopi, anche portatili da viaggio! Incredibile quante cose da viaggio esistevano allora! Ma anche biberon di vetro con lava biberon annesso, sputacchiere tascabili per i pazienti con tosse o malattie polmonari (anticamente erano piuttosto diffuse!), bilance, pesi, perfino una piccola farmacia portatile, che era in pratica una valigetta piena di cassettini, nei quali c'erano tutte le principali sostanze utili per rimedi occasionali o speciali.
Altri cassetti contenevano molte erbe officinali (si possono toccare!) usate una volta ma anche adesso, e molti minerali (tra cui l'absesto....), curativi o tossici.
Molte le maioliche e i vasi che anticamente contenevano erbe e polveri, liquidi e sostanze varie, anche i cassettini di una volta erano artigianali e molto carini, colorati e allegri.
Una vetrina era dedicata agli oggetti che si usavano anticamente per abbellire le farmacie. Una volta infatti, più la farmacia conteneva oggetti di un certo tipo, maggiormente attirava clienti e aveva prestigio e ammirazione da parte della gente. Sembra una sciocchezza detta così, ma ogni epoca ha le sue esigenze e certezze. Infatti, la superstizione una volta era molto importante, l'aspetto magico era vitale per molte persone, di conseguenza anche la farmacia doveva avere un'aspetto un po' "magico", alchemico, misterioso. Una vetrina conteneva appunto oggetti superstiziosi, che potevano aiutare la gente malata ad affrontare meglio la malattia, ma anche le donne incinte nel partorire, o i bambini ad avere una morte più "dolce". Bottigliette, piccole croci o rosari artigianali, pietre preziose, ma anche piccoli pezzetti di stoffa da tenere sotto il cuscino per proteggere i bambini dal male, dalle crisi epilettiche, dai loro dolori inaffrontabili da soli: le bottigliette venivano usate dalle donne incinte per rendere meno difficile il travaglio e il post partum, da stringere in una mano o nell'altra a seconda del sesso del bambino, insomma, una serie di cose che per la nostra società di oggi sono ormai inimmaginabili.

attrezzi per la preparazione di compresse e antiche siringhe di vetro

microscopio e ricetta medica (con la preparazione officinale per il farmacista)

strumenti per la preparazione di ovuli

La seconda stanza presenta una grande biblioteca con volumi scientifici di diversi anni ed epoche, che però non ho toccato (erano sotto vetro e non so neanche se siano consultabili, ma non credo), di fronte un grande specchio che prendeva tutta la parete, dava un senso particolare, perchè i volumi sono riflessi e sembra che ci siano da entrambe le pareti.
Nel centro della stanza c'è un grande tavolo vetrato, contenente volumi e parti di animali che si usavano una volta per profumi (e alcune che si usano ancora oggi) e belletti. Una piccola scrivania poi occupa il libro delle visite, veramente poche, ma almeno sono tutte persone appassionate (che è la cosa più bella!).

la biblioteca scientifica

L'ultima stanza, nella quale non si può entrare, presenta la ricostruzione di un'allestimento di un'antica farmacia dell'800. Si possono vedere credenze in legno, tavoli, divani, cassettoni, insomma, sembrava più una casa che una farmacia! Certo gli allestimenti di una volta erano molto più accoglienti di quelli di oggi! Una scrivania ospita poi un pc, consultabile, dove si possono leggere notizie storiche, culturali, ma anche curiosità sulle farmacie e sul ruolo del farmacista nei vari secoli.

ricostruzione delle sale interne dell'antica farmacia

Insomma, il museo è piccolino e io ci sono stata dentro due ore! All'uscita sono presenti dei gadget, tra cui dei mortai e dei crogioli di ceramica che potrete comprare come souvenir, ma anche cartoline e libricini informativi. Io ho comprato un libretto di presentazione, che in pratica è una guida, che vi tornerà molto utile, sia per ricordare, che per la visita, costa 5 euro, prezzo piuttosto accettabile, ma non fate l'errore (come ho fatto io) di comprarlo all'Ufficio Informazione Turistica, perchè là costa ben 7,50!!
Come ricordino ho comprato un micro evidenziatore a forma di capsula!!
In conclusione, la visita è stata splendida, mi è piaciuta moltissimo, ma lo consiglio solo agli appassionati, che riescono a vedere oltre, altrimenti vi sembrerà solo un museo con tre stanze ricolme di oggetti. Se amate queste cose, le piante, il mondo della farmacia di ieri, dell'alchimia, della magia e passate per Bressanone, fateci un salto! Ma solo il martedi, mercoledi e sabato, a orari limitati.